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Stefano da Zevio, meglio noto come Stefano da Verona, è certamente una delle personalità più affascinanti della cultura gotica internazionale in Italia. Nacque nella città veneta intorno al 1370 e vi morì dopo il 1438.
Sua opera certa è l’Adorazione dei Magi di Brera, firmata e datata 1434. Questo piccolo dipinto mostra un palese legame con il modello iconografico proposto, per lo stesso soggetto, da Gentile da Fabriano. Eseguito probabilmente a Verona, esso presenta, in primo piano, una scena affollata da esili e delicati personaggi, elegantemente vestiti e intenti a rendere omaggio alla maestà del Bambino.
Le linee sinuose, la preziosità dei dettagli, la sontuosa ricchezza delle vesti, dei gioielli e delle bardature dorate creano una immagine che forse inficia la sacralità dell’episodio evangelico ma delizia lo sguardo dello spettatore. A sinistra, un gruppo di pastori pascola le pecore; al centro, alcuni cacciatori fanno ritorno dalla caccia con la preda. Sul fondo, con un audace salto spazio-temporale (consueto nell’arte del tempo), si ritrova il corteo dei Magi che si approssima alla capanna. La spazialità dell’insieme non ricerca aspetti di verosimiglianza: al contrario, tutta la scena è concepita per essere presentata come irreale e fiabesca.