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La Basilica di San Francesco ad Assisi
Un capolavoro gotico, una chiesa simbolo.
Autore: Giuseppe Nifosì Pubblicato in L’età gotica – Data: Settembre 15, 2020 2 commenti 5 minuti
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Secondo la tradizione, Francesco di Assisi, prima di morire nel 1226, scelse il luogo della sua sepoltura: una collina dov’erano abitualmente seppelliti i reietti e i condannati dalla giustizia, chiamata Collis inferni, ‘Colle dell’Inferno’. Proprio qui venne edificata, a partire dal 1228, la chiesa a lui dedicata: la Basilica di San Francesco.

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Basilica di San Francesco d’Assisi. Veduta aerea.

Un’ardita struttura

Questa chiesa rappresentò una deroga alla regola della povertà raccomandata in vita dal poverello di Assisi, perché la tomba del santo era destinata a diventare meta di pellegrinaggio. Per questo si scelse una soluzione architettonica ardita, quella di due chiese ad aula unica sovrapposte. A queste fu aggiunta, nel XIX secolo, la cripta, dove fu traslato il corpo del santo assieme a quelli dei suoi amici, e confratelli, Angelo, Leone, Masseo e Rufino).

Basilica di San Francesco. Sezione trasversale sul transetto.
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Basilica di San Francesco. Interno della cripta con la tomba del santo.

La Basilica inferiore è destinata alle celebrazioni liturgiche, la Basilica superiore è lo spazio per la predicazione, la preghiera comunitaria e le riunioni ufficiali dell’ordine. Sia la Basilica inferiore sia quella superiore presentano piante cruciformi commisse a una navata, di monumentali dimensioni; le campate quadrate sono coperte da volte a crociera con archi a sesto acuto. Ne risulta, a entrambi i livelli, un grande spazio unico, diviso in cinque parti uguali chiaramente leggibili.

Basilica di San Francesco. Pianta della Basilica inferiore.
Basilica di San Francesco. Pianta della Basilica superiore.

La Basilica inferiore

La costruzione della Basilica inferiore iniziò nel 1228, sotto la sovrintendenza di Frate Elia, uno dei primi seguaci di Francesco e ministro generale dell’ordine. Vi si accede dalla piazza inferiore di San Francesco, attraverso un elegante portale gotico con rosone, che immette nel lato sinistro della navata. Questo portale, reso gemino da un pilastro centrale, fu realizzato entro il 1271. Il protiro sporgente, che oggi incornicia e copre l’ingresso, è di età rinascimentale.

Basilica di San Francesco. Ingresso alla Basilica inferiore.
Basilica di San Francesco. Portale della Basilica inferiore.

All’interno, la Basilica inferiore, con i suoi corti e possenti pilastri, le basse volte costolonate, gli archi impostati quasi ad altezza d’uomo, denuncia chiaramente la funzione di sostegno per la chiesa superiore. È un ambiente austero, oscuro, dominato dalla massa muraria, di gusto ancora marcatamente romanico. Sull’unica navata si affacciano delle cappelle, alcune delle quali rece celebri dai loro preziosissimi cicli di affreschi.

Basilica di San Francesco, 1228-53. Interno della Basilica inferiore. Assisi.

La Basilica superiore

La Basilica superiore presenta, all’esterno, una semplice facciata a capanna, piuttosto slanciata, con un grande portale archiacuto bipartito (a ricordare la doppia natura di Cristo, che è Dio e uomo), un bellissimo rosone affiancato dai simboli degli evangelisti in rilievo e, quasi al centro del coronamento triangolare, un semplice oculo circolare. Il campanile, largo ed essenziale, è ingentilito da lesene verticali che, in alto, incorniciano tre alte aperture ad arco per lato. In origine era concluso da un’alta copertura piramidale, poi sostituita nel XVI secolo da quella attuale, più bassa.

Basilica di San Francesco, 1228-53. Facciata della Basilica superiore. Assisi.

All’interno, la Basilica superiore si presenta come un’aula magna ampia e spaziosa, slanciata, luminosa. Qui, i caratteri architettonici del Gotico sono molto più evidenti. La navata è attraversata da grandi archi a sesto acuto che si impostano su semipilastri a fascio. Acuti sono anche gli arconi che incorniciano le finestre e acute sono le ampie volte a crociera che coprono le campate e scandiscono la navata. Un ballatoio corre sotto le finestre contribuendo a contraddire e a frenare, visivamente, ogni slancio verticalistico delle strutture.

Pregevolissime sono le vetrate duecentesche; alcune sono attribuite ed artisti vetrai del Nord Europa, altre a maestri francesi ed altre ancora ad artisti umbri.

Basilica di San Francesco, 1228-53. Interno della Basilica superiore dall’ingresso verso l’altare. Assisi.
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Basilica di San Francesco, 1228-53. Interno della Basilica superiore dal transetto verso la facciata. Assisi.

Gli affreschi

Le ampie e compatte superfici murarie delle due basiliche furono destinate, sin dalla fase progettuale, ad accogliere cicli di affreschi. I francescani ignorarono la polemica cistercense sulla decorazione delle chiese; nella loro visione artistica, le pareti istoriate avevano un ruolo prima ancora didattico che estetico. Le scene figurate dovevano illustrare, al popolo, gli episodi della Bibbia, nel modo più efficace possibile, e raccontare anche la vita di Francesco. Per questo furono coinvolti i maggiori pittori del momento: Cimabue, Cavallini e Giotto.

Basilica di San Francesco, 1228-53. Facciata della Basilica superiore. Assisi.


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