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Il pittore pugliese Giuseppe De Nittis (1846-1884) partecipò, in Italia, all’esperienza macchiaiola, facendosi ammirare per l’accuratezza quasi fotografica e la sensibilità cromatica dei suoi dipinti. Nel 1867, si recò per la prima volta a Parigi, dove visse fino al 1870 e dove poi si trasferì definitivamente nel 1872. Nella capitale francese, l’artista si avvicinò al gruppo degli impressionisti e iniziò a frequentare Manet, Degas, Renoir, Pissarro, Sisley, con i quali espose nel 1874.
Amò dipingere belle scene di vita parigina e rappresentare l’elegante società mondana, dove signore dell’alta borghesia, sempre eleganti e impeccabili, si muovono con naturalezza nei luoghi più alla moda della città, come a teatro, nei caffè o alle corse dei cavalli. De Nittis, che non a caso fu definito “il pittore delle parigine”, fu difatti uno dei più sensibili interpreti ottocenteschi del mondo femminile e fu sempre affascinato dai riti e dalla grazia delle donne francesi. La sua modella preferita fu la moglie Léontine, che l’artista dipinse con insistenza, anche in contesti domestici.
Nel 1884, poco prima di morire a soli 38 anni, stroncato da una congestione cerebrale, De Nittis dipinse uno dei suoi più grandi capolavori, Colazione in giardino. Il quadro, esposto al Salon di quell’anno, non fu mai venduto; la moglie del pittore, Léontine De Nittis, decise di donarlo al comune di Barletta, città natale del marito, e per questo oggi si trova nel locale Museo Civico a lui dedicato. L’opera vede come protagonista la piccola famiglia del pittore, composta da Léontine e dal figlio Jacques. Il tema è tipicamente impressionista: non a caso, anche Monet aveva già affrontato il medesimo soggetto.
Intorno a un tavolo, preziosamente apparecchiato nel giardino della sua bella casa parigina, si erano riuniti per la colazione Léontine, Jacques e lo stesso De Nittis, che avendo terminato prima si era già alzato: lo deduciamo notando la sua sedia scostata e i resti del suo pasto. Ammirando il quadro, abbiamo quasi la sensazione che il pittore, allontanandosi dal tavolo, abbia lanciato un ultimo sguardo ai suoi cari, lasciandoci poi sulla tela una testimonianza fresca e immediata di quanto aveva visto. Madame Léontine, con la sua mano delicata, sta girando il cucchiaino nella tazza del caffè. Il giovane Jacques gira la testa attratto da un’anatra che, distaccatasi dalle sue compagne, concentrate sul fondo, si avvicina al tavolo, probabilmente cercando un po’ di cibo.
Il dipinto incanta l’osservatore con la sua orchestrazione di particolari, resi magistralmente e con tocco sensibilissimo. Incomparabile la tavola apparecchiata, una delle più belle nature morte impressioniste fra quelle prodotte in Europa: incantevole il gioco delle trasparenze, come quello dei bicchieri e del sifone di seltz, i riflessi sulle tazzine e la zuccheriera di porcellana, sulle posate e il portatovagliolo d’argento, nonché gli accordi cromatici dei due vasi di fiori, delle piante del giardino, del prato sul fondo e della bianca tovaglia in primo piano, dell’abito azzurrino indossato dalla donna, elegantissimo nonostante la circostanza domestica.
Molto utile!
Mi fa molto piacere
Su internet Ho visto lo stesso quadro il cui autore è Monet di chi è in realtà .
Grazie per aver commentato. L’opera è di De Nittis. Monet, invece, ha dipinto un’opera con lo stesso titolo.
Il quadrò è fantastico. Io vivo vicino a Barletta e l’ho visto più volte. Trovo la tecnica di questo pittore davvero “impressionante”…guardando il quadro da vicino stoviglie, volti e fiori, tutto è un insieme di macchioline colorate…poi, fai qualche passo indietro, e tutto si fonde magistralmente nella retina dell’occhio. Quelle macchie non sono più macchie, ma volti, oggetti, animali! Tutto diventa tridimensionale. Bravissimo!
Grazie mille per l’apprezzamento! Mi fa molto piacere
Dipinto splendido, commento critico prezioso.
Grazie di cuore