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Un soggetto molto amato dai pittori impressionisti fu quello della città moderna. In questo, essi andarono contro corrente. Il genere del paesaggio urbano, che era stato così fortunato nel XVIII secolo, aveva da tempo perso di appeal. Le città moderne, sfregiate dopo lo sviluppo della rivoluzione industriale, erano di norma percepite come qualcosa di infernale: congestionate, inquinate, affollate di immigrati, con periferie squallide e tristi. Agli impressionisti, invece, la città moderna piaceva, soprattutto Parigi, di cui ammiravano i grandi viali, i palazzi moderni, i ponti in ferro. Diversi pittori impressionisti dedicarono parte della loro produzione alle strade, alle piazze, ai bar, ai teatri, alle stazioni ferroviarie. Claude Monet, in più d’una occasione, dipinse i boulevards parigini, con il brulichio della folla in movimento. Camille Pissarro, verso la fine della sua carriera, si dedicò al paesaggio urbano, con opere incentrate su Parigi (vedute dei boulevards, dell’Opéra, le Tuileries e il Louvre). L’artista fu attratto soprattutto dalla vitalità della città moderna, di cui volle suggerire il vivace movimento e il senso della confusione. Pure Gustave Caillebotte (1848-1894), appassionato di fotografia, dipinse scene istantanee di vita quotidiana e soprattutto scorci della Parigi moderna. In Strada di Parigi, tempo piovoso, in una inquadratura di tipo fotografico ritaglia una via parigina, dove una coppia annoiata passeggia in una malinconica giornata di pioggia. La resa degli effetti luminescenti sul selciato bagnato è magistrale. Impressionismo contemporaneo
Il fascino malinconico di una veduta urbana sotto la pioggia ha ammaliato non pochi pittori del Novecento e anche artisti contemporanei, alcuni dei quali hanno voluto restituire l’immagine infreddolita di strade e piazze con un linguaggio assai prossimo a quello impressionista. Jeremy Mann (1979), pittore statunitense dell’ultima generazione, è stato notato dalla critica per i suoi cityscapes, dipinti su pannelli di legno di grandi dimensioni, dove scorci di città americane sotto la pioggia sono punteggiati dalle luci dei lampioni che si riflettono sull’asfalto, dei neon che risplendono nell’aria umida, dei fari che abbagliano le vetrine. Mann, che alla maniera di Monet tende a rappresentare un medesimo soggetto in diverse condizioni atmosferiche e in diversi momenti del giorno o dell’anno, usa pennellate veloci che lasciano i dettagli indefiniti e rulli per ottenere ampie zone di colore. Il suo stile è senza dubbio debitore del linguaggio impressionista il quale, evidentemente, non ha perso la sua capacità di sedurre i giovani artisti. Impressionismo contemporaneo
Persino alcuni fotografi, come il russo Eduard Gordeev, ricercano effetti impressionistici nei loro scatti. Gordeev, che ama fotografare San Pietroburgo e altre città sotto la pioggia, è solito porre davanti all’obiettivo un vetro bagnato. L’effetto è di grande suggestione: i contorni diventano sfocati e incerti, i colori sono baluginanti, come se il fotografo fosse un pittore che usa colori acrilici squillanti e colanti. Ne risultano atmosfere surreali e fiabesche, intensamente magiche.