Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Google Podcasts | Spotify | Cos'è?
Il fenomeno, tipicamente novecentesco, del nuovo classicismo non ha interessato e non interessa solamente pittura e scultura, giacché anche i grandi fotografi hanno recuperato con piena convinzione il mito di una bellezza legata alla perfezione del corpo umano, soprattutto maschile.
Tra questi si è distinto l’americano Robert Mapplethorpe (1946-1989), attivo soprattutto negli anni Ottanta. Questo celebrato maestro del bianco e nero è stato un famoso ritrattista e un raffinato fotografo di elegantissime nature morte di fiori. La sua opera è, tuttavia, giustamente identificata con le foto di nudo maschile: un lavoro complesso, pieno di contrasti, affascinante e scandaloso insieme.
Mapplethorpe ha celebrato, come pochi fotografi, la vigorosa bellezza del corpo umano riproponendolo in una chiave di lettura che non esitiamo a definire classica. I suoi modelli sono infatti ritratti in studio, mostrati avulsi da contesti spaziali e temporali, spesso in piedi o seduti su piedistalli, oppure racchiusi dentro cerchi o quadrati, con esplicito riferimento all’Uomo vitruviano già raffigurato da Leonardo da Vinci. Presentano torsioni complicate e a tratti forzate che valorizzano le possenti muscolature e richiamano gli Ignudi di Michelangelo, il quale fu per Mapplethorpe un costante modello di riferimento.
A differenza di Mapplethorpe, l’americano Bruce Weber (1946) ha voluto evidenziare la dimensione poetica del corpo maschile, esaltandone l’armonia, l’eleganza, la grazia combinata alla potenza. Certamente non a caso egli ha, di recente, scelto come suo modello ideale il ballerino italiano Roberto Bolle, celebrato in tutto il mondo per la sua bellezza fisica (oltre che per il virtuosismo nella danza classica), fotografandolo nudo e in movimento.
Anche l’americano Howard Schatz (1940), fotografo di fama internazionale, si è specializzato nei ritratti di atleti e ballerini cui ha dedicato una parte consistente delle sue 20 e oltre monografie. Anche Schatz ha identificato la bellezza di un corpo muscoloso con quello del gesto atletico. I suoi potenti sportivi sono infatti mostrati mentre corrono, saltano, gareggiano; i ballerini sono invece colti nella stupefacente difficoltà dei loro elegantissimi passi di danza.
L’austriaco Andreas Bitesnich (1964) ha, più di recente, raggiunto il successo internazionale grazie ai suoi magnifici scatti in bianco e nero. Oggi è considerato uno dei più importanti fotografi di nudo al mondo: i suoi ballerini volteggiano privi di peso apparente e si intrecciano creando, con i loro corpi, ideali arabeschi, intrecci di curve, forme fantasiose e magiche di incomparabile bellezza.