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Palazzo Rucellai è una sontuosa residenza signorile rinascimentale che si trova a Firenze, in Via della Vigna Nuova. Fu progettata da Leon Battista Alberti (1404-1472) per Giovanni Rucellai e appartiene ancora oggi alla famiglia Rucellai. I lavori, iniziati nel 1446, terminarono nel 1452.
Alberti elaborò il suo progetto sulla scorta di quanto aveva teorizzato nel suo trattato De Re Aedificatoria e concepì, per l’edificio, un prospetto che richiama il modello antico del Colosseo e del Teatro di Marcello a Roma. Palazzo Rucellai presenta, infatti, sia la sovrapposizione degli ordini sia la concatenazione di questi con gli archi delle finestre.
Si parla di sovrapposizione quando gli elementi architettonici sono sviluppati in verticale. La sovrapposizione degli ordini, in particolare, prevede una progressione dall’ordine considerato più sobrio o robusto (come il dorico), in basso, a quello più snello, elegante e decorativo (come il corinzio), in alto.
La concatenazione, invece, è l’associazione formale del sistema trilitico (semicolonne o lesene + trabeazione) con quello dell’arcata. L’arco, insomma, viene come incorniciato dall’ordine architettonico.
Palazzo Rucellai fu ottenuto dall’annessione di particelle edilizie precedentemente acquistate. L’intervento di Alberti, assai delicato, consistette nella ristrutturazione di più case accorpate, che andavano trasformate in un unico edificio. Inizialmente, la facciata presentava cinque campate con una sola porta centrale e cinque finestre per piano. Dopo che Alberti ebbe disegnato il suo prospetto, Giovanni Rucellai riuscì ad acquisire anche una parte della casa vicina.
L’architetto fu dunque costretto a rivedere tutto l’impianto del suo progetto originario, imponendo alla facciata un andamento più orizzontale. Inoltre, non poté raggiungere una perfetta simmetria giacché Rucellai non riuscì a comprare, come avrebbe voluto, una ulteriore unità immobiliare.
La nuova soluzione presenta due ingressi, ossia due portali rettangolari classicheggianti, ma solo sette campate complete. Dell’ottava campata abbiamo soltanto una porzione: sul lato destro si vede bene che il bugnato è interrotto e le ammorsature sono in sospeso.
Palazzo Rucellai si presenta come un blocco unico a tre piani, sormontato da una loggia non visibile dalla strada. Le finestre si inseriscono all’interno di un reticolo geometrico regolare, definito orizzontalmente da trabeazioni e verticalmente da lesene. In alto, un cornicione molto aggettante conclude la facciata. L’intera superficie del prospetto è infine ricoperta da un elegante bugnato liscio in pietra forte, che richiama analoghe tecniche costruttive romane.
Il piano terra, più alto dei piani superiori, si presenta come un ideale basamento su cui si eleva l’intero palazzo. In basso, i sedili in pietra costituiscono una vera e propria soluzione di arredo urbano destinato ai facchini e ai passanti, mentre la decorazione richiama apertamente l’antico paramento murario romano ad opus reticulatum, il quale faceva apparire la superficie a vista del muro come un reticolo di rombi.
Le lesene del piano terra presentano capitelli dorici, anche se si tratta di un dorico un po’ rielaborato. La trabeazione è divisa in architrave, fregio e cornice; il fregio (come nel Colosseo, privo di metope e triglifi) contiene una decorazione continua, con le insegne della famiglia Rucellai: tre piume in un anello. La superficie muraria, in alto, è aperta da piccole finestre quadrate.
L’intero piano terra sostiene, idealmente, una sovrapposizione di due livelli di arcate, incorniciate dalle lesene. Le lesene del primo piano presentano capitelli corinzi, quelle dell’ultimo piano hanno capitelli corinzi semplificati. Il fregio della seconda trabeazione è decorato con il motivo delle vele spiegate, altro simbolo araldico della famiglia Rucellai, di Giovanni in particolare.
Tutte le bifore presentano la novità dell’architrave che interrompe l’imposta dei due archetti sulla colonna centrale. Il cornicione è sostenuto da mensole: una vera novità nei palazzi rinascimentali, di chiara derivazione romana. Oltre il cornicione, si trova una piccola loggia non visibile dal piano strada.
bentornato con le pubblicazioni… veramente interessante questa pubblicazione, grazie