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Parigi, capitale di una grande potenza europea, era diventata, nel corso del XIX secolo, il cuore pulsante della cultura e dell’arte nel mondo. Aveva assunto quel ruolo che già era stato di Firenze e Roma nel Rinascimento. Di questo i parigini furono consapevoli e orgogliosi. Come spesso capita nella storia, il rinnovamento della fisionomia urbana accompagnò importanti cambiamenti di costume. La Parigi degli impressionisti.
La Parigi fin de siècle, ossia la Parigi del tardo Ottocento, era un luogo tranquillo, prosperoso, ricco di stimoli, bar, teatri e locali pubblici, con i ponti e i boulevards alberati percorsi dalle carrozze e dai tram a cavalli e i marciapiedi gremiti di persone che passeggiavano, guardavano le vetrine e facevano acquisti nei negozi più eleganti e alla moda oppure nei nuovi grandi magazzini. Gli artisti che vivevano a Parigi amavano questa città e, inevitabilmente, molti di loro decisero di omaggiarla con le proprie tele.
Gli impressionisti, in particolare, rappresentarono gli spazi urbani, esaltando la gradevolezza della vita in città. Claude Monet (1840-1926), per esempio, dipinse varie opere con le stazioni ferroviarie e i boulevards affollati.
Camille Pissarro (1830-1903), verso la fine della sua carriera, si dedicò particolarmente al paesaggio urbano, con opere incentrate su Parigi (vedute dei boulevards, dell’Opéra, delle Tuileries e del Louvre) e sui porti di Rouen, Dieppe e Le Havre. Avenue de l’Opéra fu realizzata dalla finestra della sua camera d’albergo, che si affacciava proprio all’incrocio tra l’Avenue de l’Opéra e la Rue Saint-Honoré.
«Forse non è un soggetto troppo estetico» scrisse al figlio, «ma sono affascinato dall’idea di poter ritrarre queste strade di Parigi, che si è soliti definire sporche, ma che sono così argentee, così luminose e così piene di vita, è veramente moderno!». A questo particolare soggetto, Pissarro dedicò quindici dipinti, riprendendo la strada illuminata dal sole mattutino e pomeridiano, e sotto l’effetto della pioggia e della neve. La Parigi degli impressionisti.
In Boulevard Montmartre nel pomeriggio, altro capolavoro di Pissarro, i bordi del viale sono occupati da una fila di vetture parcheggiate. I parigini passeggiano sui marciapiedi guardando le vetrine. Il viale, molto largo, è organizzato in sei corsie, tre in un senso e tre nell’altro, con fitte file di carrozze in movimento. L’artista fu attratto soprattutto dalla moderna vitalità di scene come questa, di cui volle suggerire il vivace movimento e il senso della confusione. La Parigi degli impressionisti.
Pissarro dipinse anche Il ponte Boïeldieu a Rouen. Era, questo, un ponte di ferro di recente costruzione che l’artista raffigurò in diversi quadri. Nella sua veduta dall’alto, Pissarro offre uno scorcio che abbraccia un ampio spazio, comprendente vaste distese di acqua e di cielo, le case e soprattutto l’imponente sagoma del ponte, percorso da carrozze e attraversato dai pedoni.vLa Parigi degli impressionisti.
Ritroviamo l’immagine di un ponte moderno anche nell’opera Il ponte dell’Europa di Gustave Caillebotte (1848-1894). L’artista offre allo spettatore un’audace inquadratura che ritaglia lo scorcio di un moderno ponte parigino, realizzato in parte con una grandiosa struttura metallica, inaugurato sopra la Gare Saint-Lazare nel 1868.
Una coppia elegante passeggia godendosi il sole primaverile, un uomo si affaccia curioso guardando in basso e un cane scodinzolante se ne va per la sua strada. Il contributo più autenticamente impressionista di questo dipinto è ancora una volta riconoscibile negli effetti luministici, che nella pittura di Caillebotte sono sempre straordinari. La Parigi degli impressionisti.