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La Parigi degli impressionisti
A passeggio lungo ponti e boulevards.
Autore: Giuseppe Nifosì Pubblicato in Realismo ed Impressionismo – Data: Giugno 26, 2020 0 commenti 4 minuti
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Parigi, capitale di una grande potenza europea, era diventata, nel corso del XIX secolo, il cuore pulsante della cultura e dell’arte nel mondo. Aveva assunto quel ruolo che già era stato di Firenze e Roma nel Rinascimento. Di questo i parigini furono consapevoli e orgogliosi. Come spesso capita nella storia, il rinnovamento della fisionomia urbana accompagnò importanti cambiamenti di costume. La Parigi degli impressionisti.

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La Parigi fin de siècle, ossia la Parigi del tardo Ottocento, era un luogo tranquillo, prosperoso, ricco di stimoli, bar, teatri e locali pubblici, con i ponti e i boulevards alberati percorsi dalle carrozze e dai tram a cavalli e i marciapiedi gremiti di persone che passeggiavano, guardavano le vetrine e facevano acquisti nei negozi più eleganti e alla moda oppure nei nuovi grandi magazzini. Gli artisti che vivevano a Parigi amavano questa città e, inevitabilmente, molti di loro decisero di omaggiarla con le proprie tele.

Le stazioni ed i boulevards

Gli impressionisti, in particolare, rappresentarono gli spazi urbani, esaltando la gradevolezza della vita in città. Claude Monet (1840-1926), per esempio, dipinse varie opere con le stazioni ferroviarie e i boulevards affollati.

Claude Monet, Gare Saint-Lazare arrivo di un treno, 1877. Olio su tela, 83 x 101,3 cm. Cambridge (Usa), Harvard Art Museum.
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Claude Monet, Boulevard des Capucines, 1873. Olio su tela, 61 x 80 cm. Mosca, Museo Puškin.

Camille Pissarro (1830-1903), verso la fine della sua carriera, si dedicò particolarmente al paesaggio urbano, con opere incentrate su Parigi (vedute dei boulevards, dell’Opéra, delle Tuileries e del Louvre) e sui porti di Rouen, Dieppe e Le Havre. Avenue de l’Opéra fu realizzata dalla finestra della sua camera d’albergo, che si affacciava proprio all’incrocio tra l’Avenue de l’Opéra e la Rue Saint-Honoré.

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«Forse non è un soggetto troppo estetico» scrisse al figlio, «ma sono affascinato dall’idea di poter ritrarre queste strade di Parigi, che si è soliti definire sporche, ma che sono così argentee, così luminose e così piene di vita, è veramente moderno!». A questo particolare soggetto, Pissarro dedicò quindici dipinti, riprendendo la strada illuminata dal sole mattutino e pomeridiano, e sotto l’effetto della pioggia e della neve. La Parigi degli impressionisti.

Camille Pissarro, Avenue de l’Opéra, sole, mattina d’inverno, 1898. Olio su tela, 73 x 92 cm. Reims, Musée des Beaux-Arts.

In Boulevard Montmartre nel pomeriggio, altro capolavoro di Pissarro, i bordi del viale sono occupati da una fila di vetture parcheggiate. I parigini passeggiano sui marciapiedi guardando le vetrine. Il viale, molto largo, è organizzato in sei corsie, tre in un senso e tre nell’altro, con fitte file di carrozze in movimento. L’artista fu attratto soprattutto dalla moderna vitalità di scene come questa, di cui volle suggerire il vivace movimento e il senso della confusione. La Parigi degli impressionisti.

Camille Pissarro, Boulevard Montmartre nel pomeriggio, 1897. Olio su tela. San Pietroburgo, Museo dell’Ermitage.

I ponti

Pissarro dipinse anche Il ponte Boïeldieu a Rouen. Era, questo, un ponte di ferro di recente costruzione che l’artista raffigurò in diversi quadri. Nella sua veduta dall’alto, Pissarro offre uno scorcio che abbraccia un ampio spazio, comprendente vaste distese di acqua e di cielo, le case e soprattutto l’imponente sagoma del ponte, percorso da carrozze e attraversato dai pedoni.vLa Parigi degli impressionisti.

Camille Pissarro, Il ponte Boïeldieu a Rouen, 1896. Olio su tela, 54 x 65 cm. Parigi, Musée d’Orsay.

Ritroviamo l’immagine di un ponte moderno anche nell’opera Il ponte dell’Europa di Gustave Caillebotte (1848-1894). L’artista offre allo spettatore un’audace inquadratura che ritaglia lo scorcio di un moderno ponte parigino, realizzato in parte con una grandiosa struttura metallica, inaugurato sopra la Gare Saint-Lazare nel 1868.

Una coppia elegante passeggia godendosi il sole primaverile, un uomo si affaccia curioso guardando in basso e un cane scodinzolante se ne va per la sua strada. Il contributo più autenticamente impressionista di questo dipinto è ancora una volta riconoscibile negli effetti luministici, che nella pittura di Caillebotte sono sempre straordinari. La Parigi degli impressionisti.

Gustave Caillebotte, Il ponte dell’Europa, 1876. Olio su tela, 1,25 x 1,81 m. Ginevra, Musée du Petit Palais.


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