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Picasso in blu e rosa
La poesia nei quadri di Picasso prima del Cubismo.
Autore: Giuseppe Nifosì Pubblicato in Postimpressionismo e Simbolismo – Data: Dicembre 7, 2019 1 commento 6 minuti
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Pablo Picasso (1881-1973) nacque a Málaga, in Spagna. Fu avviato alla pittura accademica da suo padre, un professore di disegno. Dal 1900, si stabilì a Parigi con un suo amico fraterno, Carlos Casagemas. Il clima parigino ebbe una profonda influenza su di lui; l’artista iniziò a rappresentare scene di vita notturna e cittadina, animando con colori vivaci le proprie composizioni. Nel 1901, Casagemas si suicidò per una delusione d’amore; questa tragedia turbò profondamente Picasso e segnò per lungo tempo la sua arte.

Pablo Picasso, Autoritratto con cappotto, 1901-2. Olio su tela, 81 x 60 cm. Parigi, Musée Picasso.

Il periodo blu

Ossessionato per la perdita dell’amico, Picasso iniziò ad esprimere con uno stile personale molto vicino al Simbolismo la propria visione drammatica e dolente della vita quotidiana, testimoniata magnificamente dal suo Autoritratto con cappotto del 1901-2. Il quadro ci mostra l’artista appena ventenne ma con i tratti del volto segnati dalla magrezza e dalla malinconia, precocemente invecchiato, come se fosse stato prematuramente segnato dall’esperienza. I dipinti di Picasso di questa fase presentano un fondo unito e una forte semplificazione formale; l’artista vi ridusse al minimo gli elementi decorativi e in seguito persino le linee e i volumi.

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Pablo Picasso, Donna in camicia, 1905. Olio su tela, 73 x 59,5 cm. Londra, Tate Gallery.

Dipinse unicamente scegliendo le diverse sfumature del blu; un blu dal valore fortemente simbolico, quasi un valore aggiunto al soggetto dichiarato. Picasso gli attribuiva una dimensione sacra, che gli permetteva di guardare in faccia la miseria, la sofferenza e la morte, sublimandole nel blu.

Pablo Picasso, Ritratto di Jaime Sabartes, 1901-02. Olio su tela, 82 x 66 cm. Mosca, Museo Pushkin.

Nel dipinto La vita, del 1903, una coppia di giovani amanti osserva una donna, simbolo di maternità, con un bambino in braccio che l’uomo indica con l’indice puntato. La scena è ambientata in un atelier di pittore, come testimoniano le due tele appoggiate sulla parete. Il quadro ha chiaramente un valore simbolico, benché l’artista abbia lasciato il suo significato volutamente oscuro.

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Pablo Picasso, La vita, 1903. Olio su tela, 1,97 x 1,27 m. Cleveland, Museum of Art.

Secondo alcuni studiosi, il dipinto costituisce una riflessione sui temi dell’amore, della vita e della morte. L’uomo, che ha i lineamenti dell’amico Casagemas, è abbracciato a una donna sensuale e lasciva, simbolo dell’amore carnale e passionale, ma la realizzazione della propria identità di essere umano è legata solo alla formazione della famiglia, qui incarnata nella figura severa e castigata della donna vestita con il bambino, che tuttavia è separata da lui. È dunque l’amore eterno, quello che dà i suoi frutti (i figli), a garantire all’uomo la vita: non certo l’amore effimero che lega due amanti occasionali e che condanna alla solitudine e dunque alla morte dell’anima. La formazione della famiglia fu negata all’amico Casagemas, innamorato respinto. Secondo un’altra parte della critica, invece, il quadro vorrebbe suggerire che la vera vita scaturisce non dall’amore o dalla maternità ma dalla creazione artistica, qui rappresentata dai quadri posti alle spalle dei personaggi, la quale salva dalla morte.

Il periodo rosa

L’incontro con Fernande Olivier, una ragazza di cui poco tempo dopo Picasso s’innamorò, permise all’artista di superare quel difficile momento e di iniziare una nuova stagione artistica. Il pittore dipinse molti ritratti della donna ed esaurì progressivamente il suo periodo blu, passando (attraverso una serie di fasi intermedie) all’introduzione del rosa, del beige e del rosso. Durante questo nuovo periodo denominato rosa, Picasso espresse una visione in qualche modo più ottimista del mondo, tuttavia non ancora libera dall’aura malinconica del vicino passato. Abitava allora in una soffitta di Montmartre e tre o quattro sere la settimana si recava al Circo Medrano in Place Pigalle. Agli artisti del circo, arlecchini, acrobati, buffoni e ballerine, Picasso dedicò una serie di quadri, che poi espose, con il titolo di Saltimbanchi, nel marzo del 1905. L’artista elesse i soggetti circensi come simboli della sua condizione, come quella degli attori oscillante tra realtà e finzione.

Pablo Picasso, Ragazza sulla palla, 1905. Olio su tela, 147 x 95 cm. Mosca, Museo Pushkin.

Nonostante il tema dichiaratamente giocoso, i protagonisti delle sue tele mantengono tuttavia gli sguardi assenti; i loro occhi fissi e persi nel vuoto esprimono ancora un senso di profonda solitudine; appaiono come svuotati di energia, privati della loro forza. Le opere del periodo rosa sono cariche d’infinita malinconia e perfino le tinte pastello adottate da Picasso sono tristi quanto i personaggi che l’artista mette in scena.

Pablo Picasso, Madre e figlio saltimbanchi, 1905. Gouache su tela, 90 x 71 cm. Stuttgart, Staatgalerie.

Nel bellissimo Acrobata con piccolo arlecchino, del 1905, un uomo e un ragazzo sono seduti uno vicino all’altro ma tacciono, anzi sembrano incapaci di comunicare fra loro, non incontrandosi neppure con gli sguardi. In un’opera di questo tipo, Picasso non racconta una storia ma descrive una condizione esistenziale: quella della solitudine dell’uomo, della sua difficoltà a trovare nel proprio simile sostegno e conforto.

Pablo Picasso, Acrobata con piccolo arlecchino, 1905. Gouache su cartone, 105 x 76 cm. Bruxelles, Collezione privata.

Dal 1905, il pittore abbandonò questo universo fragile e disingannato, per connotare il tema della solitudine di altre sfaccettature, interessandosi a figure in genere nude e del tutto isolate. Il Giovanetto nudo col cavallo, dipinto fra il 1905 e il 1906, presenta per esempio un linguaggio assolutamente essenziale: il ragazzo e l’animale si stagliano contro uno sfondo ridotto a due semplici zone colorate. L’artista si avviava alla conclusione del suo periodo rosa per approdare, nel giro di pochi mesi, alla creazione rivoluzionaria del Cubismo.

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Pablo Picasso, Giovanetto nudo col cavallo, 1905-6. Olio su tela, 1,30 x 2,11 m. New York, Collezione privata.

Le opere picassiane del periodo blu e rosa hanno quotazioni altissime. Ragazzo con la pipa, del 1905, è stato battuto all’asta, nel 2004 da Sotheby’s a New York, per la cifra, allora record, di 104,1 milioni di dollari.

Pablo Picasso, Ragazzo con Pipa, 1905. Olio su tela, 100 × 81 cm. Parigi, collezione privata.


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  1. Rilke apprezzò molto ‘La famiglia dei saltimbanchi’. Ne consigliò ‘acquisto all’amica Herta Köenig che lo espose nella sua casa di Monaco. Così il poeta ebbe modo di osservarlo e di trarne ispirazione per la composizione della V. Elegia e di rinviare il ciclo delle Elegie Udinesi dopo l’interruzione di un lungo silenzio.

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