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La Resurrezionedi Cristo è un capolavoro di Pieter Paul Rubens (1577-1640), maestro fiammingo del Seicento e straordinario protagonista della stagione artistica che preparò l’avvento del Barocco. La tela venne dipinta attorno al 1616 e oggi è conservata a Firenze, essendo entrata a far parte delle collezioni medicee ai primi del Settecento. I Medici, d’altro canto, amavano molto la pittura di questo artista; per tale motivo, non sono pochi i suoi dipinti oggi conservati presso le collezioni fiorentine. La Resurrezione di Rubens.
L’immagine concepita da Rubens è quella di un Cristo poderoso, di chiaro stampo michelangiolesco (secondo i modelli degli Ignudi della Sistina e dei Prigioni).La sua corporatura è massiccia, virile, oseremmo dire.
Ancora parzialmente avvolto dal sudario, si alza trionfante dal suo catafalco in pietra, qui concepito come un vero e proprio altare:le spighe di grano sulla superficie lapidea, infatti, alludono al pane eucaristico. Il Risorto tiene nella mano sinistra il vessillo crociato, di cui vediamo solo l’asta. Lo affiancano tre angeli: uno, vistosamente vestito di arancione, lo aiuta a liberarsi dalla Sindone, gli altri due tengono la corona di spine, simbolo del suo martirio.
La ricchissima gamma cromaticadel dipinto, capace di creare un contrasto tra la calda tonalità dell’arancio e le più fredde sfumature dei bianchi e dei verdi, costituisce, senza dubbio alcuno, uno dei suoi pregi maggiori; impeccabile la tecnica, tipica di Rubens, di ottenere le immagini attraverso l’intreccio di pennellate veloci.
Rubens dipinse in varie occasioni scene desunte dalla Passione di Cristo e svariate altre Resurrezioni, tra cui quella, magnifica, di Anversa, antecedente a quella fiorentina, dove la solenne posizione del Cristo, in piedi mentre avanza, compiendo una torsione con il busto e travolgendo i soldati terrorizzati, già richiamavasia le sculture di Michelangelo sia alcuni modelli di statuaria antica.